"…questo dormitorio è diventato per me come una grande casa dove ho trovato dell’affetto anche per me …”
“…. veniamo tutti dalla strada e se possiamo fare qualcosa per aiutarci a vicenda è giusto farlo…”
“… sono uno dei tanti ragazzi arrivati in Italia per cercare un piccolo futuro più grande di quello che avrei potuto sperare nel mio paese….”
CHI SIAMO
L’Associazione Senza Margini ODV (già Comitato Emergenza Freddo) è un’organizzazione che, contando esclusivamente sul volontariato, dal 2013 offre il proprio servizio apolitico e aconfessionale al Comune di Milano per aiutare le persone senza fissa dimora.
L’associazione è un Ente del Terzo Settore, è iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore dal 7 aprile 2023, numero di repertorio 109813, è disciplinata da uno statuto e opera nei limiti del D. Lgs. N. 117/2017 (cosiddetto Codice del Terzo Settore).
L’Associazione non ha scopo di lucro e persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. In particolare intende fornire sostegno e supporto attivo alla cittadinanza in situazione di difficoltà sociale ed economica svolgendo la propria attività solidaristica in risposta a situazioni emergenziali possibilmente all’interno di piani di intervento coordinati dalle Amministrazioni.
Possono aderire all’Associazione tutte le persone fisiche che, interessate alla realizzazione delle finalità istituzionali, ne condividano lo spirito e gli ideali, impegnandosi a rispettare lo scopo sociale.
Il Consiglio direttivo dell’Associazione Senza Margini ODV (eletto nell’Assemblea dell’11 ottobre 2022) è così composto: Emanuela Albanese, Gabriella Fumagalli, Enrico Grigesi (Presidente), Mauro Perniola, Francesco Radice Fossati, Gaetano Radice Fossati.
COSA FACCIAMO
Gestiamo nei mesi invernali un ricovero notturno in locali messi a disposizione dal Comune di Milano con il sostegno del Municipio 1 e con l’aiuto di circa duecento volontari che si alternano e dedicano attivamente il loro tempo e il loro servizio a questo progetto, in stretta collaborazione con il Centro Aiuto del Comune di Milano (Stazione Centrale) e il supporto di Progetto ARCA.
Dal 2022 collaboriamo con il Comune di Milano anche per il progetto “Persone in transito”. Da fine aprile a fine ottobre accogliamo nel dormitorio persone e famiglie provenienti da Paesi del Mediterraneo, dall’Africa, dal vicino Oriente e dall’Asia, su segnalazione di Croce Rossa Italiana e in collaborazione con Rete Milano ODV (che mette a disposizione anche un servizio di guardaroba).
Ogni giorno l’accoglienza comincia alle ore 19.30 e termina alle 8.00 del mattino successivo: prevede distribuzione di bevande calde, cena e colazione, momenti di socializzazione e ascolto, servizio docce e lavatrici, attività ludiche, una scuola di italiano con insegnanti volontari e un servizio di prima assistenza con medici volontari. Durante la giornata, a dormitorio vuoto, una squadra di volontari a turno provvede alla pulizia generale dei locali e alla loro sanificazione. Da dicembre 2023 il dormitorio è allestito nei locali di Via San Marco 49 messi a disposizione dal Comune di Milano.
La nostra missione è anche di supportare gli ospiti nella stesura di CV in formato europeo, nella ricerca di un lavoro, nell’informazione sugli altri numerosi servizi offerti dal Comune di Milano, nella soluzione di intoppi burocratici legati a salute, immigrazione, disoccupazione…
I NOSTRI VOLONTARI
La nostra attività è nata da un’idea di un gruppo di amici che hanno tenacemente coinvolto fin dall’inizio altri amici, scout e conoscenti nel progetto di accoglienza e volontariato dall’inizio nominato “Emergenza Freddo”, rispondendo a un appello del Comune rivolto a associazioni di volontariato per accogliere in locali riscaldati le persone che trascorrevano la notte all’aperto.
Con uno straordinario passaparola sono stati coinvolti negli anni con un effetto a macchia d’olio colleghi di lavoro, amici lontani, gruppi scout e istituzioni che hanno creduto nel valore di gratuità del volontariato a favore di chi si trova in situazione disagiata.
Tra i nostri volontari ci sono persone di tutte le età, sempre pronte a dare un aiuto al prossimo, ma anche ex-ospiti che hanno voluto essere aiuto e testimonianza a chi si è trovato in situazione disagiata.
IL NOME “SENZA MARGINI”
Il nome SENZA MARGINI fa riferimento a un’utopia di territorio dove non esistono un centro e una periferia separati da un confine. Al contrario lo spazio (= il servizio offerto, il servizio usufruito) è privo di margini e ha un continuo interscambio. A una prima veloce lettura della realtà, sembra che da una parte ci siano i volontari e dall’altra i cittadini senza fissa dimora, ma non è così. A volte proprio i volontari pur avendo una casa risultano più fragili degli ospiti del dormitorio, e altre volte gli ospiti sono più ricchi di energia e di coraggio dei volontari, solo per fare un esempio.
Il logo rappresenta la città di Milano, serbatoio di solidarietà, simbolo di operosità e al tempo stesso fucina di generosità disinteressata.
SOSTIENICI
Le attività di Senza Margini sono autofinanziate dalle quote dei Soci e supportate da preziose donazioni di materiali e di beni necessari al funzionamento del dormitorio.
Puoi comunque sostenere le nostre attività anche con una donazione.
Anche un piccolo contributo è importante!
COME FARE
Per sostenere la nostra Associazione puoi:
– diventare Volontario
– diventare Socio
– versare un contributo
Hai un progetto di solidarietà da proporci?
Abbiamo un valore che non ha prezzo: il tempo di duecento volontari.
DONA ORA
IBAN: IT24B0306909606100000146451
intestato a: SENZA MARGINI ODV
Intesa Sanpaolo
BIC: BCITITMM (solo per bonifici dall’estero)
Nella causale ricordati di specificare i tuoi dati personali, per consentirci di ringraziarti.
2024/2025
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali di via San Marco 49 per 22 ospiti
2024
Accoglienza da marzo a novembre nel dormitorio di via San Marco 49 dei transitanti della rotta balcanica con tappa a Milano.
2024
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali di via San Marco 49 per 22 ospiti
2023
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti. Accoglienza nei mesi estivi dei transitanti della rotta balcanica con tappa a Milano.
2022
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti. Accoglienza nei mesi estivi dei transitanti della rotta balcanica con tappa a Milano.
2021
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti con 20 ospiti in più per un periodo di maltempo particolare
2020
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti
2019
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti
2018
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti con 20 ospiti in più per un periodo di maltempo particolare
2017
Allestimento, organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di Corso di Porta Vigentina 15 per 40 ospiti
2016
Organizzazione e gestione del dormitorio allestito da ARCA nei locali in via Sammartini, sotto i binari della Stazione Centrale, in due grandi spazi in grado di ospitare circa 100 persone
2015
Organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali Via Appennini 98, zona Gallaratese, con 30 ospiti
2014
Organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di via Satta a Quarto Oggiaro, con 40 ospiti
2013
Collaborazione con Comune di Milano, Università Bocconi e Fondazione Rodolfo de Benedetti al censimento dei senza fissa dimora
2013
Organizzazione e gestione del dormitorio allestito nei locali della Scuola di via Satta a Quarto Oggiaro, con 40 ospiti
Pino, 68 anni, Italia
Prima del virus passavo le mie giornate in biblioteca. È quello che mi è mancato di più all’inizio: varietà di giornali e letture, di film. Qui, però, mi sento tranquillo e al sicuro: ogni giorno un medico viene a visitarci, ci vengono fornite mascherine e protezioni e il dormitorio viene sanificato tutti i giorni più volte al giorno. C’è stato un grande lavoro per riorganizzare il posto per essere in linea con le nuove normative: ora siamo distribuiti su due piani in 8 stanze, 4 per stanza. Prima eravamo tutti al piano superiore in 12 per stanza, è tutta un’altra vita. I pasti vengono serviti da una stanza separata al refettorio ma divisa da una lastra di plexiglas. Grazie alla collaborazione tra volontari e noi ospiti siamo riusciti a non avere contagi, è un lavoro quotidiano, certo, i volontari ora hanno meno tempo da passare insieme a noi, a differenza di quest’inverno, ma ora c’è la possibilità di conoscersi meglio tra gli ospiti. Questi sono giorni di Ramadan, le preghiere notturne disturbano il sonno, ma a parte questo non ho niente da lamentarmi e, essendo questa la mia prima esperienza in dormitorio, non ho un metro di paragone. Confido di trovare una sistemazione quando questo momento passerà.
Mohammed Traigui - ospite nel 2014
Ho avuto la possibilità per cercare di cambiare la mia difficilissima situzione- E subito questo dormitorio è diventato per me come una grande casa dove ho trovato dell’affetto anche per me…Ho chiesto un rifugio al centro Aiuto e mi hanno dato un posto al dormitorio gestito a Quarto Oggiaro. È stata una fortuna per me me, una grande fortuna. Da quel giorno la mia vita à cambiata. Ho condiviso quel periodo insieme a degli amici, dei fratelli e delle sorelle ma soprattutto ho conosciuto dei Volontari gentili e disponibili.
Silvia Fiore - Coordinatrice Centro Aiuto - Comune di Milano
I vostri operatori volontari hanno offerto un servizio di qualità, anche nei momenti più “difficili” e nelle situazioni più critiche che hanno interessato i vostri interventi in Porta Vigentina…Anche quest’anno avete offerto un importante supporto per il contrasto alla grave marginalità adulta. Sono consapevole delle difficoltà che tale impegno ha comportato, e per questo ci tengo a ribadire i miei più sentiti ringraziamenti.
7 aprile 2017
Alejandro, 48 anni, Argentina
Sono arrivato in questo dormitorio dopo 6 mesi alla Caritas in Via S. Martino. Lavoro nella moda, sono un videomaker e fotografo freelance, con il virus il mio lavoro è saltato. Ora ho un progetto che magari potrebbe farmi avere un’entrata fissa così da permettermi una stanza, quando l’emergenza passerà.
Sono a Milano da un anno e mezzo. Sono arrivato dalla Campania in cerca di un nuovo lavoro, ma la città è cara, è stato difficile. Ma mi piace Milano, vorrei rimanere qui con un lavoro decente, l’operaio non lo faccio più. Qui può essere difficile: per le differenze culturali ci mancano gli argomenti, per il distanziamento sociale ognuno si fa i fatti propri, facciamo poco o niente tutto il giorno: c’è poco da dirsi. Potremmo fare a gara a chi ha la storia più triste ma non è divertente. In più si pensa sempre a uscire, uno non cerca di creare legami. Non mi pesa l’idea di non uscire, è quello che stanno facendo tutti e così anche noi. A me basta che il posto sia pulito, che ci sia acqua calda, un letto, cibo e wifi. Queste sono le cose importanti e qui ci sono, non posso lamentarmi.
Youssif, 24 anni, Egitto
Sto in Italia da quando ho 14 anni. Sono stato in comunità dove ho imparato l’italiano e ho ottenuto un permesso di soggiorno. A 18 anni sono andato a vivere con un parente e ho dovuto iniziare a lavorare per pagarmi l’affitto e la vita. Ho lavorato in pizzeria e come lavapiatti, in nero, però, tante ore al giorno per pochissimi soldi. Questo alla lunga mi ha fatto perdere il permesso di soggiorno. Quindi dopo un paio di anni di quella vita ho deciso di cambiare: me ne sono andato e ho iniziato a lavorare con Glovo, ultimamente stavo andando bene: se sei in gamba puoi farti 70 euro al giorno. Non è stato subito facile: ho rotto un paio di bici e mi hanno rubato il cellulare qualche volta, ma prima del virus avevo raggiunto un bel punteggio. Per questo all’inizio non ero d’accordo con l’idea di rimanere bloccato qui senza la possibilità di uscire, poi, però, ho capito che era meglio per tutti.
È da tre anni che sono per strada e vivo nei dormitori, spero davvero di trovarmi una stanza a emergenza finita. Ho capito che con Glovo e un altro lavoro, magari fare un servizio di pulizia nei parchi, potrei permettermi un posto tutto mio. Devo solo ricominciare a lavorare e rinnovare il mio permesso scaduto. Qui non è male: all’inizio della quarantena ho avuto un po’ di febbre e mi hanno messo in isolamento per 20 giorni. Avevo una camera tutta per me e nessuno che mi disturbava: passavo le mie giornate a fumare e guardare film di Aldo, Giovanni e Giacomo, una pacchia.
C’è tutto quello che serve, non capisco quelli che si lamentano.
Cesare Prina - Comune di Milano, Direzione Centrale Politiche Sociali e Cultura della Salute Servizio Servizi per l’Accoglienza, Casa Accoglienza Ortles
Vi ringrazio per l’ottimo lavoro svolto nell’ambito del programma “Piano freddo”. La gestione del Centro di Accoglienza di via Degli Appennini si è svolta nel migliore dei modi, con piena soddisfazione delle persone che avete ospitato.
8 maggio 2015
Samir, 41 anni, Egitto
Da gennaio frequento un dormitorio per la prima volta. Ho perso il lavoro nel febbraio del 2019 e da allora non sono più riuscito a trovare un lavoro stabile. Da quando c’è il virus paradossalmente qui si sta meglio: c’è più tempo e più spazio personale, soprattutto nelle camere. Questo è un fattore molto positivo perché con gli ospiti ogni tanto la convivenza forzata può essere difficile, avere spazio e anche in giardino aiuta. Per il futuro non so.
Un volontario
Abdul Aziz ha subito iniziato a cercare vestiti puliti per il nuovo ospite e a quel punto si è verificata una cosa che sinceramente non mi aspettavo: una piccola “gara di solidarietà” tra una parte degli ospiti per regalare qualcosa di loro.
18 febbraio 2016
Youcef, 46 anni, Algeria
Sono in Italia da 10 anni, prima sono stato in Francia e in Lussemburgo. Qui ho sempre trovato piccoli lavoretti, soprattutto nella ristorazione, ma quest’anno è andata male e non sono riuscito a mantenere la stanza. Non è la prima volta in dormitorio ma era dal 2015 che non tornavo in uno: questo è un bel dormitorio, da quando c’è il virus, poi, viviamo allo stesso modo di tutti quanti e questo è buono.
Siamo tutti nello stesso pozzo, ricchi e poveri, per questo sono sicuro che ci sarà un nuovo inizio dopo questa crisi. L’uomo ha visto tante crisi nella sua storia e ha sempre saputo affrontarle con forza. Oggi abbiamo anche la tecnologia che ci aiuta. Meno male che c’è la tecnologia! Io posso sentirmi con l’Algeria sempre. Non torno da quando sono partito, non c’è mai tempo: se ci sono i soldi bisogna rinnovare i documenti scaduti, quando ci sono i documenti mancano i soldi, quando ci sono soldi e documenti manca il tempo. Per il dopo non lo so, spero di trovare un lavoro, lo sto cercando via internet ma è difficile.